Interventi Assemblea 2013

PRESIDENTE ASSOCIAZIONE BUONGOVERNO MPS,
MARIA ALBERTA CAMBI

Punto 2 all’o.d.g.

“Rappresentando l’Associazione di azionisti Buongoverno MPS, non posso che interpretare il malessere dei nostri Soci, di fronte ad un bilancio disastroso, anche se in parte prevedibile, in continuità con i precedenti, che, dal 2008 in poi, hanno certificato dei risultati negativi, da un punto di vista patrimoniale, economico e finanziario.
Come è evidente, il declino della Banca è iniziato con l’operazione Antonveneta, da cui progressivamente la situazione è andata degenerando. In quanto azionisti, vorremmo che tutti coloro che hanno a cuore le sorti e la reputazione del Monte finalizzassero le loro iniziative per individuare i responsabili ed unissero le forze a vantaggio della Banca, del suo buon nome e del suo futuro. Per questo, non abbiamo mai abbracciato le iniziative di chi, per risolvere i problemi, non esita ad assumere azioni che vanno a colpire direttamente in toto questa grande istituzione e non solo i colpevoli.
Ci stupisce, in particolare, come l’azionista di maggioranza, che dovrebbe fungere da garante anche per i più piccoli, come noi, abbia avallato acriticamente l’operato del passato management e non abbia contrastato operazioni così scellerate, senza approfondire le motivazioni di scelte avventate e avventurose da parte della Banca. A questa linea di condotta non ci sono attenuanti, in quanto la Fondazione ha contraddetto il suo stesso Statuto, in cui emerge, come fine principale, la salvaguardia della consistenza del patrimonio, attraverso la sua valorizzazione e conservazione, secondo criteri prudenziali di rischio e di economicità. Non si dimentichi, inoltre, che, sempre per Statuto, la Fondazione avrebbe dovuto operare per garantire il mantenimento nella città di Siena della Sede e della Direzione Generale della Banca MPS.
Ci stupisce, ugualmente, come da parte degli organi della Fondazione e del suo Presidente non siano mai emersi né l’esigenza né l’obbligo morale di approfondire le molte perplessità e critiche sollevate da parte di cittadini comuni e di alcune forze politiche di opposizione nei dibattiti dei Consigli Comunali del tempo.
Meraviglia anche che il tutto sia passato inosservato al Collegio Sindacale della Banca, alla società di revisione, ai consulenti esterni, tanto ben pagati per l’asserita loro competenza e professionalità, mentre sarebbero bastati maggiore attenzione ed il solo buon senso del padre di famiglia per capire ed evitare questo disastro.
Il fatto che il Dott. Mussari ed il Dott. Vigni non fossero soli è avvalorato da Bankit, che, stando alla stampa, avrebbe comminato sanzioni pesanti a tutto il CdA ed a tutto il Collegio Sindacale.
Attualmente, ci lascia perplessi la mancanza di chiare informazioni sulle cause profonde della negatività del bilancio 2012, che, a nostro avviso, per troppi aspetti, non dà la certezza di essere stato del tutto ripulito, nonostante le ripetute assicurazioni.
Noi siamo fermamente convinti che la credibilità della Banca si ottenga solo con la pulizia totale e non solo del bilancio. E’ positivo l’annuncio del Presidente Profumo di scelte per un nuovo corso, che garantisca la trasparenza, ma pensiamo che, per chiedere fiducia e sacrifici ai dipendenti, agli azionisti, ai correntisti e per voltare davvero pagina, sia fondamentale anche la ferma volontà di aprire tempestivamente tutti i cassetti e casseforti.”
Interviene il Presidente, Dott. Alessandro Profumo, chiedendo chi le dica che ciò non sia stato fatto.
Risponde l’intervenuta chiarendo che intende riferirsi al futuro.
Il Presidente chiede di sapere cosa deve essere fatto di più rispetto a quello che è stato fatto.
Riprende come segue il suo intervento la signora Maria Alberta Cambi:
“Anche il contratto Antonveneta, magari, se si potesse vedere in qualche sede.
Per quanto riguarda il passato, occorre fare alcune precisazioni, su cui, ci sembra, non sia stata operata soddisfacente chiarezza, anche se le relazioni del Presidente e dell’ A.D.
Da un punto di vista patrimoniale, è evidente che, partendo dal bilancio 2007, precedente all’acquisizione di Antonveneta, con un patrimonio di 8.649 € milioni e, considerando gli aumenti di capitale del 2008 (6.118) e del 2011 (2.432), per complessivi 8.550 € milioni, dovremmo avere un patrimonio di almeno 17.200 € ml. Poiché il Bilancio 2012 chiude con un patrimonio di soli 6.452 € milioni, abbiamo una distruzione di ricchezza di 10,8 € mld, praticamente oltre 20.000 mld di vecchie lire, corrispondenti quasi ad una manovra finanziaria, come abbiamo evidenziato in un nostro recente manifesto.
Da un punto di vista finanziario, sempre partendo dal Bilancio ante-Antonveneta, allorché BMPS aveva nell’interbancario uno sbilancio attivo di 1.115 € ml, passiamo alla situazione attuale in cui abbiamo uno sbilancio negativo di oltre 32.098 € ml, con gravi conseguenze in termini di costi, quindi un peggioramento di ben € 30 mld!
Da un punto di vista economico, partendo di nuovo dal Bilancio ante-Antonveneta, allorché il R.O.N. era positivo di 1.477 € ml (per calare a 960 € ml nel 2008), lo stesso è divenuto negativo per 1.195 € ml nel 2012.
In ciò influiscono e, soprattutto, influiranno sia l’enorme massa di crediti deteriorati, di oltre 17 € mld, sia l’enorme importo di attivo cartolarizzato, sia l’ingente quantità di Covered Bond, a tassi anche molto onerosi, sia gli assai impegnativi Monti-Bond.
In questa situazione, appare incomprensibile la delega per l’aumento di capitale di 1 € mld, che, irresponsabilmente, a nostro giudizio, la Fondazione ha avallato nell’assemblea dello scorso ottobre, e che non risolverebbe i problemi di BMPS, ma consentirebbe solo a “qualche unto dal Signore”, socio esterno ed estraneo al nostro contesto, di acquisire una partecipazione di tutto rilievo con un onere ridotto.
Il piano industriale, che già lasciava perplessi, nell’attualità appare sempre più problematico, tanto che i vertici aziendali ipotizzano di “cedere” ulteriori assets.
In questo contesto, pur prendendo atto dei chiarimenti forniti dal Presidente e dall’ A.D., per non avallare le responsabilità della disastrosa gestione precedente e tenuto conto anche del profondo disagio esistente tra i dipendenti e la clientela, appare problematico, anche per chi come la nostra Associazione aveva fatto caute aperture alla nuova gestione, esprimere voto di approvazione al presente bilancio e ci riserviamo una riflessione.
Ringrazio per l’attenzione.”

Punto 4 all’o.d.g

“Approfitto per fare presente che l’Associazione Buongoverno MPS si è astenuta nel voto sul Bilancio, in attesa della Semestrale.
Siamo ovviamente favorevoli all’azione di responsabilità, da noi più volte sollecitata, con lettere e con i nostri interventi nelle scorse assemblee, rivolgendoci al Presidente di BMPS, Dott. Alessandro Profumo ed al Presidente della Fondazione MPS, Gabriello Mancini, affinché intraprendessero tutte le iniziative previste dalla legge a tutela degli interessi, rispettivamente della Banca e della Fondazione, invitandoli, in particolare, ad attivarsi con la massima tempestività, per non incorrere nella scadenza dei termini di prescrizione.
Ci auguriamo che l’ azione di responsabilità venga a breve estesa alla vera causa delle conseguenze, che sono ora poste all’attenzione della Magistratura, e a tutti i responsabili e che la Fondazione si attivi motu proprio contro tutti coloro che direttamente e indirettamente hanno causato questo disastro, specialmente laddove emergessero responsabilità legate al plus valore pagato per Antonveneta.
Questo scempio non può passare impunito in una comunità che era partita in una posizione di privilegio e che ora si trova in una situazione peggiore di altre realtà inizialmente più svantaggiate, in un contesto economico globale comunque critico e complesso.
Nel concludere e ringraziare per l’attenzione, chiedo che questo mio intervento, di cui consegno copia, sia integralmente verbalizzato e messo agli atti.”

VICE-PRESIDENTE NORBERTO SESTIGIANI

punto 2 o.d.g.

“Signori,
questo Bilancio 2012, il primo della Gestione Profumo-Viola, in particolare se “letto in continuità” con quelli della precedente Gestione Mussari-Vigni del 2011, 2010 e 2009, è oggettivamente disastroso ( da un punto di vista patrimoniale, finanziario ed economico ) e soprattutto lascia profondamente perplessi perché non avendo fatto chiarezza sul passato (intendo il disastro Antonveneta ) non è in condizione di esprimere con trasparenza il presente e non dà speranza né rotta sicura per il futuro, mentre – purtroppo – è in atto un grave stato di disagio nei dipendenti e nella clientela, sottoposta a pressanti richieste di “investimenti” in prodotti assicurativi.
Non posso non esternare la mia sorpresa nell’apprendere, dopo un anno dall’insediamento, che i vertici aziendali vadano dichiarando che sapevano dell’esistenza di problemi, ma non immaginavano che fossero della specie di quelli trovati.
Se è vero come è vero che, diversamente dal Presidente Mussari, il Dott. Profumo ed il Dott. Viola sono “Banchieri”, mi sorprende che non avessero “letto” in trasparenza i bilanci, ante e post Antonveneta e soprattutto che la costatazione l’abbiano fatto con tanto ritardo.
Tornando al Bilancio, ancorché convinto che non sia stata effettuata la completa pulizia dichiarata, (pare tuttavia apprezzabile la notizia del nuovo corso ispirato alla trasparenza contabile ) in quanto vi sono ancora troppe contraddizioni in questo primo Bilancio della Gestione Profumo-Viola, non intendo entrare nel merito ulteriormente.
Mi limito a fare un’osservazione su un aspetto specifico, che mi riguarda direttamente.
Come forse ricorderà chi era presente all’Assemblea dello scorso anno, vi furono scambi di battute, anche un po’ intensi, tra il sottoscritto e l’allora Presidente del Collegio Sindacale, in merito alla “qualità del credito”, problematica ripresa ai punti 11 e 13 della Relazione dell’attuale Collegio Sindacale. (Cfr. pag. 71,75, del Verbale Assembleare).
Mi limito a richiamare le Repliche, ove affermavo (Cfr. Pag. 105 del Verbale Assembleare) di aver richiesto notizie sulla qualità del credito e quindi essenzialmente sul contenzioso e lamentavo che le risposte scritte fornitemi dal collegio erano state prima che non era sua competenza, poi che non ero socio e sostenevo che anche nell’occasione non mio era stato adeguatamente risposto, sentendomi preso in giro.
L’attuale Collegio Sindacale,( nella Relazione allegata al presente Bilancio, a pag.7, punto 13), riporta:
….Nella denuncia il Sig. Sestigiani si riferiva a notizie – a suo dire – di dominio comune circa la cattiva qualità degli impieghi all’epoca erogati dalla Banca Monte dei Paschi di Siena e chiedeva quindi al Collegio sindacale di verificare se corrispondesse a verità il mancato rispetto della normativa di Vigilanza nella concessione di tali crediti.
Al riguardo il Collegio sindacale precedente ha precisato – allora, come detto, verbalmente – che non rientra fra i compiti del Collegio quello di esprimere valutazioni sulla qualità del credito e sulle scelte degli amministratori fintanto che queste non violino norme o disposizioni statutarie, come in effetti quel Collegio riteneva non fosse avvenuto.
Ho voluto rammentare la vicenda all’Assemblea affinché possa equanimemente giudicare, significando che considero veramente “sconcertante” quanto sopra riportato dal Collegio Sindacale precedente e ciò:
– non solo alla luce di quanto dall’attuale Collegio riportato – ancorché succintamente – al punto 11, tra cui il procedimento sanzionatorio Bankit nei confronti dei precedenti Organi Aziendali e componenti il Comitato Direttivo;
– non solo alla luce di quanto meglio esplicitato – nel frattempo – da organi di stampa per i quali sarebbero state comminate sanzioni di rilievo anche ai membri del precedente Collegio Sindacale per “gravi violazioni nella gestione della banca” relative all’insufficienza del controllo rischi e alle carenze degli organismi di controllo;
– non solo in relazione all’attività della Magistratura, cui ha dato rilievo la stampa;
– non solo alla luce delle norme Civilistiche, TUF. e TUB. che il precedente ed anche l’attuale Collegio non possono non conoscere o disattendere;
– ma soprattutto alla luce delle abnormi rettifiche di valore nette su crediti e attività finanziarie (per ben €mil. 2671,6 ) nonché alla luce del notevole incremento delle attività deteriorate nette (passate da 13.554 nel 2011 a 17490 €mil. )(cfr. pag.313 Bozza Bilancio) che emergono dal presente bilancio e ……quindi …purtroppo ……confermano lapidariamente quanto da me lamentato!!
La situazione è abnorme e talmente evidente che mi appare impossibile comprendere come la questione sia “sfuggita” al Collegio Sindacale ed alla Società di Revisione, così come siano loro “sfuggiti”i tanti aspetti negativi nel frattempo emersi di scelte avventurate ed avventurose. Ma non ricevevano compensi proprio per controllare?
Conseguentemente non posso che auspicare che la Magistratura prosegua con coraggio e determinazione nelle sue indagini così da sanzionare TUTTI coloro ( Amministratori, Sindaci, Società di Revisione, Dirigenti) che nei diversi ruoli di responsabilità, hanno contribuito – direttamente o indirettamente – per incapacità, colpa o mala fede, al disastro del Monte, patrimonio secolare – E’ BENE CHE NESSUNO DIMENTICHI ED ANZI TUTTI RICORDINO – della nostra Comunità Civica.
Pertanto mentre preannuncio di non poter esprimere voto favorevole su questo disastroso Bilancio 2012, preannuncio sin d’ora voto favorevole all’Azione di Responsabilità, pur giudicandola “troppo riduttiva” sia per l’oggetto che per i soggetti, invitando il C.d.A. ad attivare il procedimento per la “causa madre” del disastro, ovvero “ l’incauta e scellerata acquisizione di Antonveneta”, nel suo complesso, ritenendolo responsabile in caso di tardiva proposizione.
Confido peraltro che, in caso d’inerzia degli organi aziendali, la Magistratura voglia promuovere autonomamente l’azione di responsabilità, come l’Associazione Buongoverno MPS ha già richiesto, essendo legittimo dubitare della volontà dell’attuale C.d.A. ( per evidente contiguità con il precedente Consiglio) a promuovere l’azione di responsabilità per la causa madre di questo disastro, ovvero la scellerata operazione Antonveneta.
Aggiungo che una socia voleva sapere la liquidità globalmente generata, o assorbita nell’esercizio dell’investimento in Axa. Questa è la risposta: ‘la liquidità generata/assorbita degli investimenti in Axa è data principalmente dalle commissioni attive incassate, dalle commissioni passive pagate, dai dividendi incassati e dagli aumenti di capitale sottoscritti, in particolare, gli aumenti di capitale sono riportati in calce alle tabelle di partecipazione nella parte di bilancio. Il contributo del comparto assicurativo al bilancio consolidato sotto forma di utili è incluso nella tabella relativa alla voce 240, utili/perdite di partecipazioni e commentato nella relazione di gestione.’ Se qualcun ha capito qualcosa…, io vi posso dire che Axa per noi non è stato un vantaggio, noi ci abbiamo rimesso parecchio nel corso del 2012.”

DIRITTO DI PORRE DOMANDE

2 punto all’O.d.G., Bilancio di esercizio:

Ai fini di una chiara e precisa lettura del Bilancio, chiede cortesemente di conoscere, non essendo riuscita a trovare ( forse per poca esperienza ) quanto richiesto nella bozza di bilancio:

a) Totale e dettaglio di “tutte” le cartolarizzazioni ( comprese quelle perfezionate anteriormente alla prima applicazione dei principi contabili internazionali e unitamente a quelle Casaforte Srl ) con specifica del loro utilizzo;

b) Totale e dettaglio di “tutti” i covered bond compresi quelli non riacquistati;

c) La liquidità globalmente generata ( assorbita ) nell’esercizio dall’investimento in Axa MPS Assicurazioni Danni Spa e in Axa MPS Assicurazioni Vita Spa;

d) Totale v.nom. e dettaglio dei BTP in portafoglio e contributo al conto economico in valore assoluto e percentuale ( rispetto al v.nom.);

e) Core Tier 1 Ratio, Tier 1 Ratio, Total Capital Ratio, al 31.12.2012, al netto dei Tremonti Bond;

f) Prevedibile R.O.N. consolidato al 31.3.2013.

4 punto all’O.d.G., Azione di responsabilità:

a) Aggiornamenti in merito agli accertamenti ispettivi della Banca d’Italia e relativi provvedimenti sanzionatori di cui sembra non aver dato cenno il C.d.A, mentre ha dato fugace cenno il Collegio Sindacale, a fronte di un più ampio rilievo della stampa.

VICE-PRESIDENTE FABIO MARZINI

punto 4 o.d.g.

“Signor Presidente, dopo il suo insediamento, Lei ebbe a sottolineare, con il pauso di tutti, che, nella vicenda legata all’acquisizione di Antonveneta, BMPS non era responsabile ma era la parte lesa. Stamani sembra che stia dando seguito a questa impostazione con una proposta di un’azione di responsabilità. Tuttavia, mi consenta di esprimere perplessità in ordine alle motivazioni di questa azione. Ci si muove in relazione alle famose operazioni dei derivati senza nulla prevedere in ordine al costo reale dell’acquisizione dell’Antonveneta, che sembra aver procurato al Monte – mi corregga se mi sbaglio – un esborso finanziario di circa 19 miliardi. Il danno vero e reale per il monte non proviene dai derivati, senza minimamente sottovalutare le dimensioni e le modalità di gestione degli stessi, ma dall’acquisizione dell’Antonveneta, che ha prosciugato la Banca ed è su questo aspetto che occorre invocare la responsabilità di ci volle e gestì tale operazione.
Intendiamoci, mi rendo perfettamente conto che l’attuale Presidente e l’Amministratore Delegato, che si sono fatti carico di prendere per i capelli un’azienda in crisi, debbano provvedere, da soli, a porre sul banco degli accusati tutti i protagonisti della vicenda. Io di questo vi do atto.
Tuttavia, stasera, siamo qui a parlare di questo argomento e possiamo confrontarci a futura memoria. So bene che promotori di queste azioni dovrebbero essere, prima di tutto, la Fondazione e tutti gli altri Enti pubblici, Comune e Provincia, che nominano i membri degli organi della Fondazione. Il Presidente Mancini, che sembra scada il 3 agosto, viene a dire che ‘faremo’, ma quando lo faremo? Il 4 di agosto Lei non farà più nulla, Presidente Mancini, se non l’ha fatto finora, non farà niente, e il tempo per farle, queste azioni, ce l’aveva, gli argomenti per farle, ce li aveva. Perché non le ha fatte? E’ un’omissione, probabilmente è un’omissione morale che pagherà in termini anche della sua coscienza. E so anche bene che a spingere per tali decisioni dovrebbero essere gli abitanti di questi territori, e questa è un’altra lancia ce tiro.
Io stamani mattina ho sentito parlare qui, da questo pulpito, un paio di persone interessate alla campagna elettorale, e nessuno di loro ha accennato a quello che potrà fare come azione di responsabilità, se andrà a governare questa città e, siccome il buondì si vede dal mattino, mi fa pensare ce ci si muova già in ambito di connivenza.
Non vedo segnali positivi tangibili e ciò mi porta a considerare con amarezza che tutta la verità di questa operazione Antonveneta non verrà, probabilmente, mai alla luce e ce la vicenda del Monte diverrà un ennesimo capitolo di una storia italiana dai contorni oscuri, ma, se ciò avverrà, non sarà dipeso dal mio silenzio e questo almeno consentitemelo.
Voglio aggiungere due cose, Presidente. Io ho apprezzato – Lei l’ha detto due volte oggi – che vorrebbe mantenere BMPS a Siena: io faccio parte dell’Associazione del Buongoverno, ance se sto parlando a titolo personale, e noi, come associazione, abbiamo sempre invocato che la città sottoscrivesse queste azioni. Voglio dire che la città si deve frugare in tasca se vuole mantenere le azioni e se vuole mantenere il controllo della Banca: con quel famoso miliardo di aumento di capitale, se venisse sottoscritto dalla città, si potrebbe mantenere il controllo di questa Banca.
Le dico un caso: noi abbiamo scritto a tutte le Contrade, perché il motore di questa città avviene anche attraverso questo meccanismo, ma nessuno ci ha risposto. Cioè, questa città, che fra venti giorni andrà a votare, non si rende ancora conto dei rischi che corre e io non posso ce parlare, non posso che dirlo.
Invece gli abitanti sembrano molto preoccupati se il Siena va in serie B, o se la Mens Sana non arriva a vincere il campionato, senza rendersi conto che ci sono 1.600 persone che, per colpa di scelte scellerate, stanno per essere esternalizzate. Io capisco benissimo anche le motivazioni del P e del Presidente e dell’ Amministratore Delegato, loro sono chiamati a gestire un’azienda. Torniamo sul punto delle responsabilità: qui qualcuno deve pagare e non credo che, se non si muove la Fondazione, queste responsabilità vengano fuori, perché la Fondazione è l’azionista di riferimento, è l’azionista che ha subito maggior danno e si deve muovere!”