INTERVENTI ASSEMBLEA 18 LUGLIO 2013, PUNTO 1 PARTE STRAORDINARAI

MARIA ALBERTA CAMBI PRESIDENTE ASSOCIAZIONE BUONGOVERNO MPS
La nostra Associazione ha riflettuto a lungo ed in maniera approfondita su questa tematica all’ODG, ricercando anche contributi di soggetti terzi. Espongo le conclusioni delle riflessioni che, a nostro avviso, sembrano evidenziare gravissime circostanze.
1) Al fine di giustificare la necessità di procedere all’abolizione dell’art. 9, comma 1, dello Statuto di BMPS, la Banca stessa asserisce che tale eliminazione sarebbe stata richiesta dalla Banca di Italia con una missiva dell’8.10.2012. Al riguardo, però, viene palesemente omesso di considerare che il supposto invito della Banca di Italia risale a circa un anno fa e, per questo motivo, è del tutto privo di attualità, non potendo ovviamente tenere conto dei mutamenti della situazione economico-finanziaria del Monte, che è stata valutata positivamente e adeguatamente pubblicizzata dai vertici della Banca stessa, e che induce a supporre che ciò che prima veniva presentato come opportuno, adesso potrebbe non esserlo più. Ciò appare ancora più preoccupante se si considera che la delibera di eliminazione del vincolo partecipativo, così come proposta, avrà degli effetti di rilievo nei confronti di BMPS e dei territori di riferimento, unitamente a conseguenti gravi rischi di governance che riguardano il terzo gruppo bancario nazionale.
2) Esaminando quanto contenuto nella suddetta lettera della Banca di Italia, si evince con tutta evidenza che l’invito a rimuovere il c.d. limite del 4% ha come esclusivo ed espresso presupposto le valutazioni fornite alla Banca di Italia dalla Banca Monte dei Paschi di Siena. In sostanza, quello che ha scritto la Banca di Italia non può essere considerato né autonomo né imparziale, in quanto conseguenza delle argomentazioni ad essa riferite da Banca MPS medesima. E’ pertanto errato, fuorviante e finanche pretestuoso affermare che la delibera in esame sia stata sollecitata dalla Banca di Italia.
3) Non si vede davvero come possa essere considerata serenamente approvabile una delibera proposta da un Consiglio di Amministrazione di cui fanno parte alcuni soggetti, ben quattro oltre a Briamonte, che sono stati pesantemente sanzionati dalla Banca di Italia, né come possa essere ritenuta attendibile la corrispondenza intercorsa tra il medesimo Consiglio ed il soggetto sanzionatore, soprattutto considerato che, incomprensibilmente, ancora non è stata posta all’O.D.G. la discussione su eventuali provvedimenti nei confronti di questi soggetti.
4) Inoltre, è palesemente illegittimo che la decisione della Fondazione di approvare la delibera di eliminazione del vincolo partecipativo sia stata adottata dalla Deputazione Amministratrice, in quanto, ai sensi dello Statuto della Fondazione, tra l’altro in scadenza e poco autorevole, avrebbe dovuto essere intrapresa, o comunque anticipata, da un formale intervento della Deputazione Generale. Tale circostanza, oltre a costituire un palese vizio di legittimità della delibera della Fondazione e della delibera di eliminazione dell’art. 9, comma 1, dello Statuto della BMPS, è indicativa del fatto che gli organi della Fondazione sembra che non concordino sulla decisione adottata. Resta quindi da domandarsi come, in un quadro del genere, possa essere approvata una modifica così rilevante e dalle conseguenze irreversibili per la Fondazione stessa.
5) Desta stupore l’affermazione della Fondazione, la quale, una volta abolito il vincolo partecipativo, si rende disponibile a prospettare agli Organi della Banca le modifiche statutarie che saranno necessarie per rendere coerente lo Statuto stesso. L’affermazione della Fondazione, infatti, dimostra la sussistenza di un ulteriore evidente vizio di legittimità della delibera di eliminazione del vincolo partecipativo e della delibera della Fondazione stessa. Infatti, come ammesso nella suddetta affermazione della Fondazione, non vi è chi non veda che l’eliminazione dell’art. 9, comma 1, dello Statuto, senza la contemporanea rivisitazione dell’impianto statutario complessivo, crei contrasto in numerose norme dello Statuto della Banca MPS, e soprattutto con la ratio di fondo dello stesso, ai sensi del D.Lgs. 385/93, in palese violazione dell’art. 2377, Cod. Civ.
In questa situazione, come anche emerso negli incontri con i nostri Soci, pur non essendo pregiudizialmente contrari alla revisione del limite statutario del 4%, al momento non possiamo esprimerci favorevolmente alla delibera proposta, in considerazione che tale abolizione, sic et simpliciter, non può certo rimediare ai gravi danni subiti dai piccoli azionisti e che la perdita di peso della Fondazione di per sé non possa garantire una governance adeguata alle necessità di stabilità del terzo gruppo bancario nazionale.

NORBERO SESTIGIANI, VICE_PRESIDENTE ASSOCIAZIONE BUONGOVERNO MPS
Dall’Ottobre 2012, è la quarta volta che veniamo convocati in Assemblea e, purtroppo, temiamo, dovremo tornarci dopo la pubblicazione della semestrale e allorquando la Commissione UE avrà fatto conoscere le sue decisioni.
Vagando con i pensieri, mi è tornato alla memoria un episodio relativo alla mia vita lavorativa al Monte quando, dopo una non breve permanenza in Filiale, iniziai la prima esperienza in D.G., all’Ufficio Fidi.
Abituato, come si soleva dire, ad operare d’imbracciatura, mi colpì come tutto fosse impostato formalmente, come in un rituale, tanto che il Responsabile del Reparto, al termine dei primi giorni di permanenza, si affrettò a precisarmi che “la prima cosa da fare era valutare l’affidabilità del Proponente”.
E così mi è tornato alla mente il modo “rituale” di istruire le pratiche:…: prendere tutti i documenti, ordinarli, collazionarli, leggere tra le righe, sottolineare, cercar di capire l’obiettivo e l’attendibilità dell’interlocutore, evidenziare tutte le anomalie e le incongruenze… e…quindi passare alle conclusioni con mente serena ed oggettiva, scevra da pregiudizi, evitando tuttavia di farsi raggirare.
Venendo a noi, ovvero la proposta all’O.d.G.: è inevitabilmente un’appendice Antonveneta: l’atto finale.
Chi sono i proponenti di questa “semplice proposta finale”: direttamente il Presidente Profumo ed il C.d.A di BMPS, di riflesso il Presidente Mancini, il MEF, la Bankit, la Consob, altri soggetti minori.
Sono Affidabili? Da parte mia ho fatto queste riflessioni. All’Assemblea il giudizio che spero sereno.
1) Funziona meglio la governance di Unicredit, ove vige il limite del 5%, o quella di RCS, ove non c’è limite? I fatti più o meno recenti paiono inequivocabili.
2) Il Presidente Profumo, ove non fosse stato defenestrato da Unicredit, si sarebbe dedicato “disinteressatamente” a BMPS?
3) Perché il Presidente Profumo ed il C.d.A. non sottoposero il problema del 4%, nell’Assemblea di Ottobre 2012, in quella del Gennaio 2013, in quella dell’Aprile 2013 e lo sottopongono solo ora, trascorsi quindi nove mesi? (strana coincidenza, anche la cassaforte fu aperta dopo nove mesi!)
4) Perché quel documento (All. H), richiamato nel Verbale Assembleare di Ottobre 2012 e di esso facente parte, non figura in allegato al Verbale pubblicato sul sito di BMPS?
5) Perché non ci è stato i fornito il piano industriale inoltrato alle Autorità Europee?
6) Perché il C.d.A. di BMPS (alcuni Consiglieri sono tuttora in carica) nella Relazione Illustrativa per l’Assemblea del 6.3.2008 non fece menzione dell’impegno finanziario complessivo di €mld. 18,5 ?
7) Perché la verifica conoscitiva di natura legale dello Studio Benessia (richiamata dall’Avv. Mussari nel Verbale Assembleare 6.03.2008 e, se la memoria non m’inganna, è lo stesso Studio che nel 2013 ha assistito la Fondazione per la modifica dello Statuto) non è mai stata resa pubblica? Quale impegno finanziario era ivi previsto ?
8) Sovviene al Presidente Mancini che nell’Assemblea 6.3.2008, alla mia osservazione che “non erano state fornite né esaustive né sufficienti informazioni”, il Presidente Mussari, mi tacitò: “..tutte le informazioni necessarie previste dalla legge sono contenute nei documenti messi a disposizione…”
9) Il Presidente Mancini, allorché fece il suo intervento di ben 20 minuti nell’Assemblea del marzo 2008 ( cfr. pagine 41-46 del Verbale ), era a conoscenza dell’impegno cpl.di €mld. 18.5?
In caso positivo, il suo intervento non stava tecnicamente in piedi (come i fatti hanno inequivocabilmente dimostrato). In caso negativo, sarebbe stato raggirato e/o avrebbe agito almeno con leggerezza, salvo altro!).
10) Il Presidente Mancini, quando fece il suo intervento di ben 18 minuti nell’Assemblea del 6.6.2011 (pag. 30-37 del Verbale), per l’aumento di capitale che dissanguò la Fondazione, era a conoscenza del Rapporto Ispettivo consegnato da Bankit al C.d.A (alla presenza del Collegio Sindacale) in data 29.10.2010? In che considerazione lo tenne? Informò la Deputazione della Fondazione?
11) Perché il MEF mostra tanta sollecitudine oggi, quando è stato silente per lunghi anni, allorquando la Fondazione dilapidava il suo patrimonio, avallando tacitamente il suo operato?
12) Perché BANKIT non fermò BMPS, pur sapendo – secondo quanto dalla medesima asserito – sin dal gennaio 2008 che l’impegno finanziario complessivo per BMPS era di 18,5 mld. di euro (ovvero oltre 35.000 mld. di vecchie lire), evidentemente insostenibili da BMPS, sia sulla scorta dei parametri patrimoniali che di liquidità?
13) Come fece e sulla scorta di quali elementi BMPS a comunicare il 18.3.2008 che Bankit aveva rilasciato l’autorizzazione all’acquisizione di Banca Antonveneta, se Bankit nel suo documento del 31.5.13 riferisce che “A marzo 2008 la Banca d’Italia comunica che il perfezionamento è subordinato alla realizzazione delle predette misure di rafforzamento patrimoniale ecc.” e riferisce poi che “il confronto tecnico con MPS si protrae fino a settembre 2008…” ma..il contratto fu sottoscritto a maggio!!
14) Perché BMPS (gestione Profumo-Viola) nel settembre 2012 disse a Bankit che l’operazione di rafforzamento patrimoniale poteva comportare l’ingresso di un numero ridotto di soggetti, quando in Assemblea il medesimo Presidente Profumo ha sempre escluso di poter fornire indicazioni?
15) Perché la CONSOB pur tenuta istituzionalmente ad esprimersi è stata sino ad oggi silente, per quanto ormai sia appurato che vi sono state false comunicazioni sociali e falso in bilancio ed un tanto grave grave danno per i risparmiatori?
16) Come è possibile che KPMG nella relazione (14.04.2008) allegata al prospetto depositato a Consob in data 28.04.2008, alla pag. 293, al punto “Ipotesi sul Funding dell’acquisizione”, non abbia evidenziato che l’impegno finanziario era di €mld. 18.5, secondo quanto poi asserito da Bankit ( doc. 31.5.13 ) e da BMPS ( Doc. Registraz. 19.6.2008 pag.15 ), limitandosi ad evidenziare il “funding per cassa”?
17) Perché KPMG, a pag. 299, di quella Relazione, scrisse “non assumiamo la responsabilità di aggiornare la presente per eventi o circostanze che dovessero manifestarsi dopo la data odierna”?
Ed allora, per concludere …
Perché tanta fretta Sigg. Consiglieri del C.d.A?
Perché questa fretta ora Dott. Profumo?
Perché tanta fretta Presidente Mancini?
Perché solo di recente il Presidente Mancini ha ritenuto di agire in via legale?
Non ricordava il Presidente Mancini di aver sempre avallato l’operato Mussari-Vigni, compreso il disastroso bilancio 2011?
Troppi misteri, troppa incertezza, troppa fretta!
Il quadro complessivo pare sospetto e forse motivato da interessi estranei al Monte e certamente non da quelli dei piccoli azionisti, che sono stati profondamente danneggiati e che possono solo confidare nell’intervento della Magistratura, affinché possa scoperchiare il “calderone”.
Mi viene alla mente la frase di un arguto Politico ormai deceduto:
”A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina“
Pur non essendo pregiudizialmente contrario all’eliminazione del vincolo del 4%, per un principio di chiarezza e trasparenza, che anche Lei, Sig.Presidente, ha sempre richiamato, nell’attesa che gli aspetti da me sollevati possano essere affrontati in modo credibile dalla nuova Deputazione della Fondazione, che a breve si insedierà e che potrà avvalersi anche delle conclusioni che la Magistratura pare orientata a depositare entro la fine mese, chiedo formalmente al Presidente del C.d.A ed al Presidente del Collegio Sindacale che venga sospeso l’esame di questo argomento all’O.d.G..
Mi permetto suggerire di esaminare in prosieguo la questione con chiarezza, serenità e serietà, quando sarà insediata la nuova deputazione della Fondazione MPS, socio di riferimento, eventualmente prevedendo un vincolo di possesso azionario 8-10% per tutti e con una salvaguardia per i piccoli azionisti (i veri danneggiati ), magari con una conversione in azioni di risparmio.
Invoco caldamente il buon senso del Presidente del C.d.A. e di quello del Collegio Sindacale!! Sino ad oggi, sono stati commessi errori abnormi, non vogliate continuare nella strada di chi Vi ha preceduto, potreste essere chiamati a risponderne ….

FABIO MARZINI VICE-PRESIDENTE ASSOCIAZIONE BUONGOVERNO MPS
Nella Relazione del Consiglio si fa riferimento alla lettera Bankit 8.10.2012 ed al Documento 13.6.2013 del MEF.
Prego cortesemente il Sig. Presidente di darci lettura integrale di detti provvedimenti nonché del Provvedimento con cui la Bankit ha autorizzato, ai sensi degli artt. 56 e 61 del D.Lgs. 385/93 le modifiche Statutarie che oggi ci vengono sottoposte, indispensabili per una compiuta valutazione della proposta all’O.d.G.

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