ASSEMBLEA BMPS 28.12.2013: INTERVENTO CAMBI

INTERVENTO PRESIDENTE ASSOCIAZIONE BUONGOVERNO MPS,
MARIA ALBERTA CAMBI
punto 1 O.d.G. parte straordinaria

Buongiorno a tutti i presenti, Signore e Signori,

Sig. Presidente, Sig. Amm.re Delegato, Sigg. Consiglieri, SigG. membri del Collegio Sindacale, Sigg. Soci.
La nostra Associazione esprime di nuovo la forte preoccupazione che i piccoli Azionisti, di cui molti dipendenti, già estremamente penalizzati dalle scelte strategiche gestionali passate e presenti, siano definitivamente annientati con la prevista operazione di aumento di capitale, così come impostata nei modi e nei tempi indicati.
La nostra posizione non è una semplice anacronistica difesa di rendite localistiche e un sostegno a priori delle posizioni della Fondazione, nei confronti della quale siamo stati estremamente severi e duri, come dimostrano i nostri interventi nelle precedenti Assemblee. In varie occasioni abbiamo constatato un suo diabolico perseverare in una condotta di subordinazione acritica, con la rinuncia al proprio ruolo di socio di riferimento, nei confronti del management della Banca, in momenti cruciali, quali l’acquisto di Antonveneta, contro l’interesse proprio e dello stesso MPS ed addirittura in contrasto con le normative in vigore.
Ciò che noi abbiamo a cuore è il bene della Banca, di chi ci crede, ci lavora, ci ha investito e tutte le nostre azioni si sono sempre rivolte a colpire solo i responsabili e non l’istituzione, come dimostra anche la nostra richiesta di costituzione di parte offesa, cosa che auspicheremmo facesse anche la Fondazione, nel procedimento penale, che inizierà a marzo, per la scellerata acquisizione di Antonveneta.
La credibilità di una banca deriva anche dal fare pulizia e chiarezza sul passato e a tal fine abbiamo sollecitato i vertici del Monte dei Paschi e della Fondazione ai necessari interventi per evitare la prescrizione degli eventuali reati.
Le nostre preoccupazioni sono state espresse, anche recentemente, in un esposto alla Consob e Bankit, con richiesta di tutela per i piccoli azionisti e per contrastare ogni ulteriore operazione speculativa al ribasso sul titolo.
In questo momento, abbiamo notevoli perplessità a seguire la linea proposta, che prevede un aumento di capitale così ingente, immediatamente, memori che le precedenti azioni mirate alla risoluzione dei problemi della Banca si sono dimostrate prive di riscontri positivi.
Tra queste, in tempi recenti, l’ aumento di capitale di € mld 1 dell’ottobre 2012, che ci era stato proposto come risolutivo per il superamento della crisi, mentre oggi si parla di un aumento di ben € 3 mld; l’abolizione del limite del 4%, che avrebbe dovuto rappresentare un elemento di svolta per il rilancio della quotazione del titolo e che, invece, non si è verificata.
Nel merito alla gestione della Banca, non abbiamo informazioni su scelte industriali in grado di risollevare operativamente l’Istituto. In particolare, vorremmo comprendere i costi e i benefici indotti dal progetto Paschi face, dal progetto Banca on line, dalla politica di gestione delle risorse umane, dai risultati del ricambio del management, in termini di progettualità e riduzione dei costi.
Prendiamo atto, purtroppo, dell’inevitabilità dell’ Aucap, ma rileviamo che è un’imposizione subita ed esterna, probabilmente, a nostro avviso, causata da un piano industriale inadeguato, come testimoniato dai tempi lunghi di approvazione da parte delle competenti autorità.
A ciò si aggiunga il timore di essere riconvocati a luglio, per un ulteriore aumento di capitale, per fronteggiare le perdite in corso e quelle, prevedibili, per il 2014.
Per questi elementi esposti non ce la sentiamo di consegnare, in questo momento, un ulteriore mandato in bianco, prescindendo da risultati concreti, supportati da un chiaro e preciso bilancio 2013.
Non ci convincono, inoltre, i tempi così stringenti, proprio in una fase in cui si è aperto un dibattito sulla revisione delle recenti norme europee, attualmente penalizzanti per i piccoli azionisti, in materia di default bancari, estromettendo, in un momento di sua debolezza economica, l’azionista di riferimento, che, al di là degli errori di conduzione, è così importante per il territorio di radicamento della stessa Banca, la quale ha avuto enormi responsabilità nel suo indebitamento catastrofico. A questo proposito, non possiamo prescindere dal ricordare l’aspetto positivo delle Fondazioni per il loro ruolo economico e sociale e di stabilizzazione dell’assetto proprietario.
Inoltre, questa ricapitalizzazione, con modalità forzata nei tempi e composizione, è destinata a cedere, in modo surrettizio e con esborso contenuto, il controllo del Monte, mentre ci preme evidenziare il fatto che la Banca Mps, nonostante lo scempio degli acquisti passati, ha un patrimonio netto superiore ai 6 mld €, a fronte di un valore di borsa nell’attualità inferiore ai 2 mld € ed altresì il fatto che la recente modifica alla deducibilità fiscale delle perdite su crediti porterà una valorizzazione in termini economici.
A nostro avviso, inoltre, come già segnalato a Consob e Bankit, emerge un inopportuno conflitto di interesse tra alcuni dei partecipanti al Consorzio di collocamento e alcuni dei creditori della Fondazione BMPS e non ci convincono le argomentazioni contenute nelle integrazioni fornite da BMPS a richiesta dalla Consob.
Quindi, pur tenendo conto delle motivazioni portate dal Cda, confermiamo il nostro orientamento ad un voto contrario a difesa dei nostri Soci e, per quanto argomentato sopra, della stessa Banca, puntando ad un rinvio perché entrambi i soggetti dello scontro possano trovare una soluzione appropriata, che ci rammarichiamo non sia stata ancora individuata, nonostante sia in Banca sia in Fondazione siano state nominate figure di sicura esperienza e professionalità, e ci auguriamo che non ci sia più nessuno, come in passato, che voglia muovere i fili contro il bene dell’Istituto Monte dei Paschi.
Ringrazio per l’attenzione e chiedo che il presente intervento venga integralmente verbalizzato.

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